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Scuola Online
Eccellenza linguistica 13/06/2022

INTERNAZIONALITA’ & FUN – Part 2

“VIVERE” L’INGLESE AND HAVE FUN!: internazionalità è la password per aprire le porte del mondo odierno, ed è uno dei valori fondanti dei Licei dell’Opera.
Ormai è da tempo che la nostra scuola sta promuovendo in modo trasversale, in ogni indirizzo e classe, un progetto di “coltura” (e cultura) della lingua straniera, grazie proprio al potenziamento delle ore “di madrelingua”. Ecco la seconda parte dell’intervista realizzata a Marie Christine Cray, la nostra amatissima madrelingua from England

 

  • APPRENDIMENTO e DIVERTIMENTO: da questo connubio nascono progetti di ricerca inventiva che mettono in campo più di una competenza dei giovani: ce li vuoi raccontare?
    Gli studenti della 3Q invece mi avevano chiesto di lavorare sull’inglese più “pratico” che si usa in viaggio. Per evitare di utilizzare i soliti role play che si trovano nei libri: all’aeroporto, al ristorante ecc.,  abbiamo chiesto a loro di progettare una gita a New York. Ogni membro della classe aveva un giorno a disposizione e lavorando in gruppo, ciascuno ha stilato un itinerario personale. Prendendo spunto da questi itinerari hanno poi creato i loro role play con situazioni di vario genere: dalla pesca nel fiume Hudson con tanto di attacco da uno squalo, all’acquisto di un attico sulla Upper East Side. E’ stato molto divertente per tutti.Un progetto può partire anche dall’attualità. Con la 4LMGE abbiamo letto un articolo di The Guardian sulla disintossicazione digitale che raccontava di un ritiro nella regione del Lake District dove si ha la possibilità di soggiornare in un piccolo cottage in mezzo alla natura senza Wifi e senza alcun dispositivo digitale. Una famiglia inglese ha sperimentato questo tipo di vacanza e racconta quali sono i benefici. A seguito della lettura dell’articolo e la discussione in classe, si è impostato un lavoro di project work in cui gli studenti dovevano creare la brochure per pubblicizzare un loro “digital detox retreat”. Hanno realizzato dei lavori molto interessanti, ricchi di contenuti e curati dal punto di vista della grafica che poi sono stati presentati alla classe.

     

    Infine volevo parlare del progetto “Music Hall and WW1” realizzato con la 4Q e la 5LMGE, ideato sia per ampliare le conoscenze culturali dei ragazzi sia per affiancare quanto studiato in letturatura: dalla Victorian Age ai World War I Poets. Il Music Hall nacque nell’1850 in Gran Bretagna, un misto tra varietà, teatro e circo, con origini popolari, fu anche un fenomeno sociale perché dava alle classi povere la possibilità di accedere per la prima volta ai teatri e spesso gli artisti che si esibivano divennero famosissimi, così pure le loro canzoni. Abbiamo letto in classe la storia del Music Hall sul sito del Victoria & Albert Museum e poi abbiamo parlato dei suoi artisti bizzarri, le cui vite erano spesso rocambolesche sia sul palco che nella realtà.  Scoppiata la prima guerra mondiale,  l’esercito britannico decise di usare i teatri del Music Hall e le sue star per allestire spettacoli con l’obiettivo di reclutare soldati da mandare al fronte. Abbiamo ascoltato la testimonianza struggente di una donna inglese il cui giovane marito era stato reclutato proprio in occasione di uno di questi spettacoli e poi non era più tornato a casa. I ragazzi sono rimasti molto colpiti dalla storia di questa donna e la discussione che ne è seguita è stata profonda e commovente. Non volevamo però che il progetto si concludesse con questa nota tragica e quindi l’ultima lezione è stata dedicata al canto. Alcune canzoni del Music Hall sono poi diventate molto popolari con le truppe britanniche e venivano cantate in trincea per tirare su il morale. Partendo da un video su YouTube abbiamo imparato i ritornelli di due delle canzoni più famose della guerra: It’s a Long Way To Tipperary e Pack Up Your Troubles e poi abbiamo cantato a squarciagola tutti insieme. Un’esperienza davvero bellissima e molto positiva.

  • Non solo liceo linguistico, ma anche studenti di scientifico, classico e delle scienze umane: l’inglese “vissuto” è alla portata di tutti?!
    Assolutamente sì!! L’inglese “vissuto” va oltre la scelta dell’indirizzo. Gli studenti di tutte le classi hanno capacità e punti di forza diversi che permettono loro di dare un contributo importante durante le lezioni. Direi anche che alcune competenze sulle quali lavoriamo sono veramente trasversali, come per esempio il pensiero critico e l’abilità di rielaborare contenuti di testi e video e poi spiegarli con parole proprie.

 

  • Sogni un progetto particolare da proporre nelle classi?
    Mi piacerebbe proporre l’idea di una school radio come quella presente in tanti licei americani. Ovviamente non parlo di allestire una sala attrezzata per trasmettere i programmi come si fa negli USA, ma è un progetto fattibile se si pensa di creare dei podcast da poi condividere sui canali social della scuola. In gruppi gli studenti di ogni classe potrebbero scegliere un tema che ritengono interessante e creare un piccolo programma radiofonico con interviste e approfondimenti. Vista la grande creatività dei ragazzi potrebbe essere davvero interessante e divertente. 
  • Quali ritieni siano i punti di forza ed i vantaggi di avere la possibilità per i nostri studenti di avere una o più ore settimanali con una madrelingua, piuttosto che solamente con l’insegnante di inglese?
    Nelle ore con una madrelingua gli studenti devono sforzarsi a parlare solo in inglese e quest’abitudine aiuta a prendere dimestichezza con la lingua e acquisire sicurezza. E’ anche un’opportunità per parlare con i ragazzi della cultura anglosassone per scoprire curiosità e conoscere realtà diverse dalla loro. Si ha anche la possibilità di lavorare per migliorare la pronuncia che, oltre ad innalzare il livello linguistico, facilita anche la comprensione quando si parla con dei “native speakers”. Inoltre, può essere più facile a volte parlare di sé usando una lingua straniera, è come se aggiungessimo un filtro che ci dà una sensazione di leggerezza e ci porta a poter esprimere le emozioni con più disinvoltura. Quindi queste ore possono anche diventare momenti di condivisione e confronto importanti e preziosi. 
  • Le ore con te possono diventare anche una vera e propria fonte per ampliare le conoscenze “internazionali” dei nostri ragazzi scoprendo usi e costumi inglesi, ma anche per l’educazione civica. Quali progetti di educazione civica trovi che abbiano coinvolto particolarmente i nostri studenti?
    Con gli studenti di tutte le classi seconde abbiamo lavorato sul Global Goal 15 Life on Land dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Dopo aver visto insieme i contenuti dell’obiettivo, siamo passati alla lettura di un articolo da The Guardian su un progetto di Rewilding. In seguito abbiamo visto dei brevi video di TedEd sulla biodiversità e rewilding e poi è stato dato ai ragazzi il compito di tenere una Wildlife Diary per una settimana registrando tutte le specie di animali che avevano visto. Un esercizio che si sperava stimolasse anche la capacità di osservazione, soprattutto a chi vive in città. Abbiamo poi discusso in classe i contenuti dei diari e abbiamo visto alcuni documentari molto interessanti realizzati dai vincitori del concorso UN World Wildlife Day. Lo stesso percorso è stato intrapreso con la 3Q, 4Q e 4LMGE aggiungendo però con queste classi anche il Global Goal 14 Life below Water. Abbiamo affrontato il problema della plastica negli oceani e le possibili soluzioni e in 3Q i ragazzi hanno tenuto un diario per una settimana in cui elencavano tutta la plastica monouso utilizzata.
    Un altro progetto di educazione civica svolto con la 4Q e la 5LMGE era legato alla moda sostenibile. Abbiamo letto un articolo e visto alcuni video sull’impatto del fast fashion sia dal punto di vista ambientale, sia per quanto riguarda lo sfruttamento della forza lavoro: persone povere nei paesi in via di sviluppo, spesso anche bambini, che si trovano a lavorare in condizioni pericolose con uno stipendio da fame. Dopodiché, gli studenti hanno svolto un lavoro di project work in cui dovevano progettare una campagna sui social per sensibilizzare le persone al tema di Sustainability in Fashion. Le campagne create sono state molto efficaci e coinvolgenti.
  • Un augurio per i nostri ragazzi…
    Try to stay calm and focused no matter what. Believe in yourself and your abilities. Each of you is unique and has something special to offer, so don’t be afraid to shine!

 

THANKS!

Last but by no means least, a huge thank you to my wonderful colleagues in the English Department without whom none of this would be possible: Stefano Asperti, Anna Bortoluzzi, Marina Cadei, Chiara Epis, Marica Locatelli, Marta Recalcati and Anna Sobatti.  Co-teaching means that being in tune with each other is fundamental and I am incredibly lucky to receive constant support from my colleagues, every day in every way. Thank you all, it’s a  privilege to work with you!

 

Prof.ssa Marie Cray

Fondazione Opera Sant'Alessandro

Otto istituti scolastici e 175 anni di storia offrono un percorso educativo da 0 a 19 anni con una didattica all’avanguardia e di respiro internazionale