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Scuola OnLine
Ex prof. 29/11/2021

GIUSEPPINA ZIZZO, LA VOCE CONTEMPORANEA DELLA TRADIZIONE

Il racconto di una vita, le emozioni di chi al Sant’Alex avrà sempre la sua casa.

 LA TERZA FASE

Sono entrata nella terza fase del mio viaggio umano: è tempo di bilanci e di riflessioni. Mi guardo indietro, faccio dei conti e scopro che quasi metà della mia vita l’ho passata al Santalex: 32 anni non sono pochi!. Volti e parole si accavallano nella memoria senza ordine….

Ricordo le parole di incoraggiamento di mons. Carrara, che mi ha accolto il primo giorno di scuola da insegnante…

Ricordo il collega Mancinelli che mi sgridava quando prendevo l’ascensore, scambiandomi per un’alunna…

Ricordo il sorriso disarmante dell’alunno Sanguettola e gli occhi azzurri e cristallini dell’alunna Albrici, di cui poi ho avuto in classe le rispettive figlie (primi sintomi del tempo che passava)…

Ricordo una lezione sul linguaggio teatrale e il monologo di Marcantonio sul cadavere di Giulio Cesare letto da Andrea Picco (era una seconda scientifico): ci incantò tutti per il tono e il timbro di voce, per l’interpretazione e la carica emotiva. Gli dissi che sembrava proprio portato per il teatro… ed ora fa teatroterapia.

Ricordo uno dei tanti corti girati nelle settimane di attività integrative: i ragazzi avevano scelto di costruire una storia molto forte sul tema della droga; sceneggiatura scritta, ruoli assegnati, riprese effettuate tranne l’ultima e mancava il titolo. Mentre filmiamo l’ultima scena, comincia a scendere la neve (era febbraio) e il titolo si presenta evidente ai nostri occhi…

Ricordo le gite a Parigi col collega Campana: seduti per terra a fissare il Dejuner sur l’herbe al Musée d’Orsai e a coglierne i particolari attraverso le sue parole.

Ricordo le gite a Monaco, a Berlino, a Praga, a Madrid: ricordi anche tu Giacomo le chiacchiere con gli alunni fino a tarda notte?

Ricordo gli scambi classi con Colonia e il collega tedesco di latino che declamava i testi con pronuncia filologica.

Ricordo Fantastika e la passione per la Fantascienza, supportata anche da don Luciano: letture e scritture (un concorso letterario durato 10 anni) visioni di cult movie e lezioni di astrofisica: il corto tratto da Robbie di Asimov girato in Green screen col lenzuolo stirato in classe da me!

Ricordo l’uscita all’Expo di Milano con la prima media, tutti coi cappellini per non perderli di vista (e qualcuno di loro circola ancora in questa scuola)…

Ricordo la finale di Exponi le tue idee a Milano e la finale delle Olimpiadi della cultura e del talento a Tolfa: Cavazzutti risultò l’alunno migliore d’Italia nella prova di Educazione Civica (e qui è doveroso ricordare il collega Donadoni e i suoi Fogli gialli)…

Insomma, credo di aver comunicato la mia idea di scuola: un laboratorio di esperienze e di esperimenti, una palestra di vita, un luogo dove emozionarsi ed emozionare attraverso le parole dei Grandi, uno spazio da abitare per crescere insieme… un ricordo speciale va a mons. Sana, che mi ha accompagnato, guidato, stimolato, stimato negli anni centrali del mio percorso d’insegnante, tutti noi della “vecchia guardia” gli dobbiamo molto.

Gli ultimi ricordi? Quelli più freschi, con Domenico Gualandris ed Anna Gabbiadini, con i quali ho vissuto l’ultima evoluzione della nostra scuola, che trae linfa vitale dalle proprie origini e dalla propria tradizione, ma si apre ai fermenti di una società multimediale, multietnica e multiculturale. Per questo sono stati senza dubbio stimolanti i confronti coi colleghi più giovani.

Ed ora? Chiudo un diario e ne apro un altro, dove appuntare nuovi progetti, nuove scoperte, nuove esperienze, tutte per me. Sto sperimentando l’ebbrezza dell’essere padrona del mio tempo: “Vindica te tibi”, diceva Seneca ed è il mio buon proposito per il tempo futuro.

Con tanto affetto per la mia Casa trentennale

Giuseppina Zizzo