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Scuola OnLine
Eccellenze 28/11/2022

INCONTRI…letterari

INCONTRI – Il 17 Novembre ai Licei dell’Opera Sant’Alessandro è stato ospitato Alberto Ravasio, scrittore bergamasco. Alcuni nostri alunni non hanno perso l’occasione per conoscerlo e capire come funziona l’editoria.

 

…E le riflessioni che ne seguono sono eloquenti.

Finalista nella XXXIV edizione del Premio Calvino, Alberto Ravasio ha anche lavorato come giornalista.
Dialogando con gli studenti ha rivelato crude verità riguardanti il mondo dell’editoria, di come esordienti si fingano di alto livello grazie alle loro pubblicazioni in libreria.
Ma come capire la differenza tra un prodotto di valore e uno valido solo all’apparenza? In diversi modi, il più lesto tra i quali è cercando su internet, un portale di informazioni accessibile a chiunque. Osservando i risultati della ricerca, per esempio, capirete se i testi editi attribuiti ad un autore sono autobiografici o meno. Se tutti o la maggior parte lo sono, allora si tratta di un debuttante che si fa passare per ciò che non è. Anche se troverete un suo volume nelle librerie della città in cui è nato, la verità è molto lontana da quello che può sembrare: infatti alcuni autori sono disposti a pagare delle piccole case editrici che richiedono una somma di denaro per la loro pubblicazione. Un principio eticamente sbagliato ma, purtroppo, molto diffuso. 

Nel caso in cui trovaste una loro produzione, questa non sarà mai discussa su giornali: è usanza parlare dei libri di autori rinomati su carta e sul web in quanto diffusi a livello nazionale.

Bastano questi semplici accorgimenti per discernere verità e menzogna. 

Al giorno d’oggi, sciaguratamente, le sovversioni delle competenze in ambito letterario non finiscono qui.
Ancora, alcuni esordienti scrivono da vittime perché sono consapevoli che i lettori si rispecchiano nella sofferenza. Questo concetto è molto distante dai grandi scrittori che, come Primo Levi, raccontano di esperienze realmente accadute e talmente tragiche da sembrare a tratti surreali. Ci si riferisce a chi drammatizza le proprie condizioni, a chi non è autentico ma ricattatorio, dal momento che strumentalizza il suo dolore per scopi commerciali.

 

Un vero scrittore rispetta i suoi antecedenti, accetta le mediazioni altrui e parla di ciò che è davvero a conoscenza, guadagnandosi un titolo che gli appartiene per natura.


Benedetta Federici, 3^LM