Giacomo e Samuele, alunni seminaristi di 4^ Liceo delle Scienze Umane, ricordano con entusiasmo la loro avventura di sport e spiritualità, in giro per l’Italia con meta la Calabria.
Domenica 8 Agosto ci siamo ritrovati in seminario, a Bergamo, per affrontare una nuova avventura: raggiungere la Calabria in bicicletta!
L’impresa non era alla portata di tutti, ma soltanto per noi cinque: Giacomo, Samuele, Sebastiano Gaspani (studente del liceo di terza scientifico), Roberto (ex-educatore) e Don Luca (nostra guida nel viaggio e padre spirituale).
Noi ragazzi non avevamo mai affrontato un’esperienza del genere, solo Don Luca aveva già
compiuto imprese simili nei cinque anni precedenti sia in Italia sia all’estero.
Il bagaglio era ridotto al minimo: solo ciò che serviva e quello che poteva stare in due borse da poco più di cinque litri, più una borsa da un litro sul manubrio. Non eravamo accompagnati da nessun mezzo e questa è stata una scelta coraggiosa, il motivo? L’avventura, il brivido di essere solo tu e la tua bici, senza nessun mezzo ausiliario.
La sera dell’otto Agosto, la vigilia della nostra partenza, eravamo -come è comprensibile- molto emozionati. Il giorno dopo siamo partiti alle 5 e 57, dopo aver celebrato la Messa e recitato le lodi.
Passando da Brescia e Desenzano del Garda siamo arrivati ad Ostiglia, la nostra prima tappa, il luogo dove nacque Cornelio Nepote! Quel giorno abbiamo percorso 169,75 km in circa 6 ore e 47 minuti, eravamo stanchissimi. Per di più faceva abbastanza caldo, per fortuna non molto, considerando quello che avremmo sopportato nei giorni successivi.
Il secondo giorno è stato uno dei più lunghi: siamo arrivati a Rimini, passando per Ferrara e Ravenna; ci siamo persi per Cesenatico, arrivando in qualche modo a Rimini ma, invece di percorrere i circa 180 km previsti ne abbiamo fatti 215!
Considerando che l’altitudine massima era di 19 metri, potete intuire che la strada era tutta pianeggiante. Ora ci aspettava una tappa impegnativa: arrivare a Roma, lungo una strada per nulla pianeggiante! Così abbiamo diviso la tappa in due: la prima fino ad Assisi, la seconda fino a Roma.
La tappa Rimini-Assisi è stata di 166 km con un dislivello complessivo di 2612 metri; siamo passati da Urbino e Gubbio, splendide città medievali; Urbino ci è rimasto in mente per la ripidissima salita al 38% per attraversare il centro del paese.
La tappa successiva è stata molto difficile perché era lunga 205 km con un dislivello complessivo di 2281 metri. Le strade erano dissestate, c’erano molte buche, tant’è che le bici, già cigolanti,facevano rumori preoccupanti, le ruote sembravano storte, senza contare che quando siamo arrivati a Roma Nord mancavano ancora 30 km per l’alloggio; dopo 175 km la fatica cominciava a farsi sentire, tant’è che abbiamo impiegato in tutto 10 ore, escluse le pause!
Il 15 Agosto ci siamo fermati a Roma e abbiamo visitato i principali monumenti, quelli più interessanti per un seminarista: tra questi, ovviamente, la Basilica di San Pietro! Il nostro abbigliamento era al limite della decenza, per farvi capire, eravamo in sandali e ciabatte, costumi e pantaloncini ma capite che per fare un viaggio così lungo non dovevamo portare troppo bagaglio, già quello che avevamo portato con noi pesava molto!
La quinta tappa aveva per destinazione Cassino; quei luoghi ci hanno colpito per le numerose case diroccate o ancora in costruzione, per i numerosi edifici lasciati incompiuti. Il dislivello complessivo della tappa è stato di 1500 metri per 146 km di lunghezza, tutto sommato una tappa abbastanza breve. La gente del luogo ci ha impressionato positivamente perché, dopo averci conosciuto, ha cominciato a invitarci a cena, e che cena! Comprendeva generalmente due antipasti, due primi, tre secondi con vari contorni, dolce e infine varie specialità della terra: un pasto estremamente nutriente ma molto pesante.
Il giorno dopo, alle 4 e 30, ci siamo alzati e siamo partiti per Fisciano, passando per la Reggia di Caserta e per Capua: 1140 metri di dislivello e 151 km. Siamo capitati a Fisciano proprio quando c’era la festa del patrono: San Rocco. Il parroco ci ha caldamente invitato a partecipare alla messa il mattino successivo alle 6.30 e non abbiamo potuto declinare l’invito! Tuttavia per questo motivo siamo partiti molto tardi soffrendo il caldo, tant’è che non siamo riusciti ad arrivare all’alloggio successivo a Scalea ma ci siamo dovuti fermare a Sapri, circa 40 km prima dell’arrivo previsto. La tappa è stata di 170 km con un dislivello complessivo di 1715 metri; faceva così tanto caldo che Giacomo, non sopportandolo, di notte ha deciso di dormire fuori dalla casa che ci ospitava.
Il giorno successivo abbiamo dovuto recuperare i chilometri persi il giorno precedente; partiti da Sapri siamo arrivati a Mileto: il viaggio è durato 10 ore (pause escluse), 217 km con 1784 metri di dislivello complessivo. Questa è stata la tappa più lunga, resa ancora più faticosa dal caldo calabrese: la temperatura sfiorava i 38 gradi, si grondava letteralmente di sudore.
Infine ecco l’ultima tappa, fino a Reggio Calabria; questa è stata la tappa più breve, infatti abbiamo percorso soltanto 92 km con 1000 metri di dislivello, alla velocità massima di 75 km/h (praticamente abbiamo voltato).
Rientrasti a Palmi in treno, ci siamo goduti il mare cristallino per due giorni, sfoggiando le nostre fantastiche abbronzature, del tutto simili ai biscotti Oreo per via del segno ben marcato tra la pelle abbronzata dal viaggio e quella bianca rimasta coperta dai pantaloncini e dalla maglietta.
Per riassumere e per darvi un’idea del viaggio vi diamo alcuni numeri: in complesso abbiamo percorso in sella 1536 km, 12956 metri di dislivello complessivo, con 73 ore e 43 minuti di pedalata (escluse le pause).
È stata una esperienza molto bella, formativa anche dal punto di vista spirituale, infatti prima di ogni tappa leggevamo la storia del luogo dove saremmo arrivati sul libretto preparato appositamente da Don Luca. Il ritorno lo abbiamo percorso in treno, impiegandoci ben 20 ore… Forse era meglio farlo in bici!
Giacomo e Samuele