LABORATORIALITÀ: dalla teoria alla pratica. Sensibilizzare e testare sulla propria pelle ciò che, a volte, si fa fatica anche solo ad immaginare, per diventare più attenti, alla cura di sé stesso e dell’altro. I laboratori dedicati al Liceo delle Scienze Umane sono un valore aggiunto del piano formativo della nostra scuola. Un bilancio.
In queste edizioni della Redazione, i laboratori sono stati più volte l’argomento su cui si incentravano diversi articoli. Questo è inevitabile, dal momento che ciò che contraddistingue la nostra scuola è proprio la sua organizzazione di attività didattiche pensate appositamente per ogni indirizzo.
Vi abbiamo già presentato, mese per mese, i laboratori che si svolgono il mercoledì e il giovedì tra sesta e settima ora, ma ricordate le attività specifiche pensate per gli alunni del Liceo delle Scienze Umane?
Per offrire un’esperienza curricolare completa, le classi dalla 1^alla 4^SU sono state coinvolte in diverse proposte di didattica “attiva”, ognuna adeguata al rispettivo percorso liceale.
Ai ragazzi di 1^, che hanno da poco intrapreso il lungo cammino del Liceo, è stato presentato, da esperti del campo, il tema delle emozioni da più punti di vista: fisico, corporeo ed espressivo. L’obiettivo non era solo l’ascolto, come di consuetudine in classe, della “teoria”, bensì quello di far nascere un confronto tra gli studenti. Infatti, non c’è miglior modo del dibattere per comprendere come, dopo la stessa lezione, ognuno ha recepito le informazioni in modo diverso e come, successivamente, le ha rese proprie, interiorizzandole.
Gli alunni di 2^, in modo analogo, sono partiti dal generale al particolare. Dopo aver ascoltato una canzone o letto una poesia, per la prima volta insieme, le sensazioni di ciascuno non erano le stesse. Per quanto sia difficile a parole, ognuno ha avuto modo di esprimere le emozioni suscitate da quella melodia o da quel testo. Anche questa volta, il fine è stato quello di immedesimarsi nell’altro e capire il suo punto di vista.
Per il terzo anno, la situazione è stata diversa. In vista dei numerosi cambiamenti che seguono l’entrata nel triennio, si sviluppa anche una certa maturità. Così, il procedimento è stato inverso rispetto a quello del biennio. Partendo da personaggi famosi, si è analizzato il loro percorso e come la loro condizione sociale, spesso e volentieri, non favorisca o modifichi in alcun modo il loro modo di agire. Come figura di riferimento è stato scelto Avicii, un rinomato cantante svedese che si è recentemente tolto la vita. Dalle ricerche su questo personaggio, tuttora incompreso da molti, è nata una nuova discussione avente come fondamento la nascita e la gestione dell’ansia e dello stress, per poi arrivare persino all’uso e abuso di farmaci per controllarsi. Per comprendere meglio questo meccanismo è stato utilizzato il metodo ABC, un acronimo che sta per Antecedent Belief Consequence (letteralmente lo stimolo di partenza, i pensieri o le convinzioni e le conseguenze). Dopo una spiegazione teorica di ciò che succede, sono stati presentati anche diversi modi per la gestione fisica di uno stato d’ansia tramite le tecniche di rilassamento corporeo totale.
Per terminare questo percorso, la 4^SU ha invece seguito un’attenta analisi di disturbi o malattie, come l’autismo o la sclerosi multipla, attraverso esperimenti pratici. Ciò è dovuto al fine ultimo di questo laboratorio, ossia immedesimarsi in qualcuno che non ci immagineremmo di essere e comprendere a fondo la sua condizione, attraverso a dei professionisti, per creare un senso di solidarietà.
L’uscita al maneggio “Centro Ippico La Rosa Bianca” di Zanica ha permesso di scoprire come mettere in pratica la Pet Therapy, un tipo di terapia che si affianca a quelle tradizionali tramite la vicinanza ad animali d’affezione.
Oltre a questa uscita didattica, diversa dalle solite, il Professor Paris e la Professoressa Monaci hanno condotto una lezione basata sull’analisi, non solo dal punto di vista scolastico e lavorativo, ma anche personale, del futuro, ormai alle porte per i più grandi. Grazie al supporto e all’esperienza dei Professori, si è affrontato questo tema attraverso il paragone tra la persona che gli alunni vorrebbero diventare rispetto a ciò che vorrebbero affrontare.
Tutti gli studenti sono rimasti soddisfatti e a tratti sorpresi per i risvolti positivi che queste attività hanno avuto su di loro. Insieme, sono nate riflessioni di ogni tipo, confronti e dibattiti.
Possiamo dire che questi laboratori hanno raggiunto l’obiettivo per cui erano stati pensati!
Benedetta Federici 3^LM