La preparazione alla Santa Pasqua è sempre l’occasione per vivere un’esperienza di silenzio costruttivo; un eloquente segno della presenza di Dio nella vita di ognuno, sia di chi ha fede sia di chi non crede, ma ascolta.
L’augurio di don Fabio Carminati è per tutti noi.
Quaresima … un tempo per tutti
(credenti, non credenti, incerti, indifferenti)
La comunità cristiana con il gesto dell’imposizione delle Ceneri ha dato inizio, nei giorni scorsi, al tempo quaresimale, tempo che ogni anno si ripete e che accompagna il credente a celebrare il cuore dell’esperienza della sua fede: la passione, morte e risurrezione del Signore Gesù.
Ma questi quaranta giorni, per la loro natura, possono parlare non solo al credente, ma anche a chi non crede o vive nell’orizzonte dell’indifferenza, perché trovano il loro “terreno” nella comune esperienza della nostra umanità. Mi spiego.
le ceneri …
– Segno di qualcosa che c’era e non è più: ci ricordano la fragilità della vita, lo scorrere del tempo, il finire di ogni cosa. Ma nello stesso tempo diventano eco del nostro desiderio di qualcosa che rimane e che rimanga per sempre.
– Segno di una realtà inconsistente: ci rimandano con il loro disperdersi, anche solo con la debolezza di un soffio, alla senso di incertezza che tante volte, magari come in questi mesi di pandemia e ora, purtroppo, anche in questi giorni di guerra, sperimentiamo nella vita. Ma nello stesso tempo fanno risuonare nel nostro vivere quotidiano il desiderio di una verità che ci aiuti a decifrare il mistero della vita e della realtà e per questo diventi esperienza che da consistenza e che rassicura nel nostro pellegrinaggio su questa terra.
– Segno di cose che alla fine sono da buttare via: immagine del male che a volte ferisce le nostre esperienze e ci impoverisce di umanità. Ma nello stesso tempo di oscurità che possiamo cercare di “scartare” per entrare in un nuovo orizzonte della vita.
ma la quaresima ci suggerisce altro.
A chi crede propone l’ascolto dalla Parola di Dio, la preghiera come esperienza di interiorità per ritrovare la voce di Dio, il digiuno e la penitenza per liberare il cuore dalla tentazione di ripiegarsi su di sé (atteggiamento che va tanto di moda nel nostro tempo) per aprirsi nella carità al mondo dell’Altro e degli altri.
Cosa se ne fa di questi inviti chi si colloca in altri orizzonti?
La Parola di Dio: penso che per chi non crede o vive nell’indifferenza possa rimandare al desiderio di verità che agita tante volte il nostro cuore. Allora questo tempo diventa invito a misurare quanto possono essere vere le parole e le immagini che “usiamo” quotidianamente per decifrare la nostra esistenza o diventano l’orizzonte a cui affidiamo le nostre scelte.
La preghiera: non la definiremo come colloquio con Dio, ma spazio di tranquillità per entrare nel profondo di noi stessi e lasciarci toccare dalla verità intuita, per far nascere domande sul nostro vivere e magari intravedere nuove risposte al di là delle opinioni convenienti di un momento.
Il digiuno e la penitenza: in un tempo in cui tutto sembra indispensabile, – ma ciò è solo a vantaggio della logica del mondo del consumo e del benessere, – strumenti per ritrovare non la linea per i canoni di bellezza richiesti in questo frangente della storia, ma l’essenzialità o uno stile di vita più semplice e sobrio che diventano respiro di libertà.
La Quaresima è tanto per chi crede, ma anche per chi percorre altre vie per realizzarsi potrebbe essere allora occasione per cogliere un po’ del mistero che è il cuore stesso della nostra esperienza e consegnarci sguardi nuovi sulla realtà.
Allora … se volete sia tempo di Quaresima per tutti.
Don Fabio Carminati
P.S.: per chi ha un po’ di tempo, invito a leggere un breve di testo di don Tonino Bello sulla Quaresima, lo si può recuperare facilmente attraverso internet digitando: “Tonino Bello + Dalla testa ai piedi”, buona lettura.