– Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, Mark Haddon –
4/5
Se è vero che tutti noi, chi più chi meno, siamo strani, agli occhi del mondo il protagonista di questo romanzo lo è forse un po’ troppo: ragazzino con Asperger, Christopher ha un modo di comunicare che quasi nessuno comprende. Anche i genitori faticano a stare al suo passo, sia perché la mente del figlio corre oltremodo veloce, sia perché una serie di eventi incrina il loro matrimonio, andando a minare il rapporto con colui che, in tempi decisamente più felici, hanno generato.A ben pensarci, però, si potrebbe affermare che anche il padre sia un po’ strano: a chi mai verrebbe in mente di raccontare una bugia tanto grande come quella da lui ideata, e sopportarne il peso tutto da solo? E la madre, invece, che accetta passivamente un silenzio a lei incomprensibile, facendosi logorare da esso anziché guidare un paio d’ore e trovare le agognate risposte?
Nel corso degli anni, e anche a seguito di vicende personali, anche io ho saltuariamente pronunciato questa parola, strano. Abusato, il termine in realtà dice tutto e nulla. Non sono forse strana io, che carico sempre e solo il cellulare da spento, e non lo stacco dall’alimentatore, cascasse anche il mondo, fino a quando non ha raggiunto il 100%? O che sottolineo i volumi rigorosamente con matita e righello, applicando linguette in tinta con la loro copertina, e conservandoli (quando viaggio) dentro una bustina in tela per non rovinarli?
Desiderio strano di una persona strana (me): scrivere un dizionario dei sinonimi in cui, accanto alla voce “strano”, troviamo aggettivi come “unico” e “prezioso”.
Indicato per tutti coloro che in più di una situazione si sono sentiti additati, esclusi, diversi; c’è un mondo magnifico dentro la nostra testa e solo perché qualcuno non capisce, o nemmeno si sforza di comprendere, i meccanismi che lo governano, non significa che quelli sbagliati siamo noi.
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