La riflessione sulla complessità umana può (e deve) scaturire anche dai crudi fatti di una Storia che troppo spesso ci insegna che la giustizia è molto di più di ciò che appare in superficie.
Il Prof. Giacomo Paris, docente di Storia e Filosofia, ha guidato i suoi allievi della 5^ Liceo delle Scienze Umane, in una profonda disamina del celebre processo di Norimberga.
G.M. Gilbert era lo psicologo americano della prigione di Norimberga durante il celebre processo ai grandi criminali di guerra nazisti, che iniziò il 20 novembre 1945 (si concluse nell’ottobre del 1946). Nel corso di tutto il processo Gilbert incontrò dietro le quinte i protagonisti, investigandone motivazioni e pensieri. Storia e Psicologia ricercano insieme il senso degli eventi: un esempio significativo di ricerca storica.
Nello specifico gli studenti, hanno analizzato la sezione dedicata al suicidio di Robert Ley.
M. Gilbert, Nelle tenebre di Norimberga, Torino, SEI, 2005; titolo originale G. M. Gilbert, Nuremberg diary (1947).
Psicodramma
(note a margine del Processo di Norimberga) – Testo riadattato in forma poetica
A Norimberga si consuma uno psicodramma. Attori del dolore, registi senza più parole.
A Norimberga muore l’uomo, tutto l’uomo.
A Norimberga muore la Storia, tutta la Storia.
A Norimberga muore Dio.
A Norimberga muoiono l’alba e il tramonto.
A Norimberga muoiono i fiori e l’erba.
L’uomo è solo un criminale?
5^SU