In occasione della “Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a Scuola”, l’’8 febbraio scorso, le classi 1^ dei Licei dell’Opera, hanno partecipato all’evento streaming #Cuoriconnessi promosso da ATS – Bergamo.
La mattina è stata foriera di momenti di riflessione che hanno coinvolto i nostri ragazzi, spesso toccati e, loro malgrado, testimoni di episodi di violenza più o meno virtuale, in ambito scolastico.
A seguire la replica del live, a cui hanno partecipato il Capo della Polizia Prefetto Lamberto Giannini e lo psichiatra dell’età evolutiva, Dr. Paolo Crepet, e alcuni dei protagonisti delle storie pubblicate nel libro Il coraggio di alzare lo sguardo – Ed. 2022 (si può scaricare gratuitamente da http://www.cuoriconnessi.it/libro )
Ecco un estratto:
Storia di Cherif
«Ho attraversato un continente grazie a uno smartphone. La tecnologia può salvarci la vita.»
Questo è un mondo complicato, amici. Ho ventuno anni e ho attraversato mezzo mondo per scappare dalla guerra e inseguire il mio sogno di diventare calciatore. Ero un bambino quando nelle strade polverose del mio paese africano inseguivo a piedi nudi un vecchio pallone. Da noi la tecnologia non esisteva. Il primo telefonino che ho posseduto mi ha salvato la vita, senza quello non sarei riuscito a rimanere in contatto con mio fratello né a fare molte altre cose. Oggi ho un nuovo smartphone e uso i social come tutti voi. Lo faccio in maniera attenta e grata, perché la tecnologia giusta è una forma di civiltà avanzata. Mi trascino senza un’intenzione precisa dalla cucina alla sala. In sottofondo la tv e mia mamma che dorme sulla poltrona. Se non ci fosse la televisione a tener loro compagnia, i vecchi sarebbero ancora più soli, soffocati da solitudine e da pensieri che nessuno ha più tempo e forse voglia di ascoltare. Ogni cultura evoluta ha sempre fatto tesoro di chi ha già camminato a lungo, la nostra invece è più concentrata sulla memoria di un hard disk che su quella di un vecchio. Non mi piace la parola anziani e allora preferisco chiamarli vecchi. La parola vecchio trasuda storia e dignità, mentre la parola anziano è senza rughe e ricorda le targhette di acciaio accanto ai sedili degli autobus dove c’è scritto: «posto riservato agli anziani». Gli anziani sono una categoria. I vecchi sono la storia. Sono le ore centrali di un sabato pomeriggio di fine febbraio che sembra non finire mai. Vuoi per le restrizioni da Covid, vuoi per la mia pigrizia, non penso che metterò piede fuori casa. La tv continua a vomitare parole, musiche e colori…
E ricorda che: