LEGGERE PER LEGGERSI – Laboratorio di lettura e scrittura creativa: sperimentare sulla propria pelle ciò che si impara affondando il viso tra i libri folti di pagine e parole, è sfida ardua, soprattutto se sei adolescente, ma talvolta è proprio la prova più utile.
Una delle attività laboratoriali delle scorse settimane, ha visto le classi 2^ dei Licei Linguistico e delle Scienze Umane, cimentarsi con la composizione di un sonetto…un sonetto autoritratto!
Specchio, specchio…
“Sublime specchio di veraci detti…”
Così il titanico Vittorio Alfieri introduceva la prima quartina della poesia autoritratto che, in seguito, anche Ugo Foscolo e Alessandro Manzoni (n.b. allora sedicenne!), composero come se fossero di fronte al simbolo universale della propria coscienza: lo specchio.
Una prova di certo non facile, immaginiamo, per questi che sono tra i pilastri della letteratura italiana, perchè per quanto icone immortali della storia della cultura nazionale, distanti epoche e sentimenti dal nostro presente sentire, anche loro nascondevano fragilità, crepe invisibili o insicurezze evidenti, quando si ponevano dinnanzi a se stessi.
Ma come avvicinare gli adolescenti della generazione Z ai ragazzi del XVIII-XIX secolo?
Come emuli di artisti contemporanei, dopo aver letto i tre “auto-sonetti”, i fanciulli delle 2^, si sono messi in gioco (e in versi!), producendo degli splendidi racconti di chi sono.
Stupiti e in parte spaventati, ma poi piacevolmente soddisfatti, hanno compreso l’ebbrezza di ritmare e abbozzare parole in armonia, cucendo 14 “righe” di pura sincerità; che si siano messi a nudo, con passo lieve, sussurrando, o si siano trincerati dietro sarcasmo e goliardia, hanno dimostrato la loro bellezza fino all’ultima sillaba.
Bravi, sono fiera di voi!
Prof.ssa Sara Gambirasio
Alcuni degli autoritratti in versi: