RINASCITA E RISURREZIONE: il 23 marzo e il 13 aprile, la Fondazione dell’Opera Sant’Alessandro in collaborazione con le ACLI, ha promosso due incontri di preparazione al tempo pasquale, in cui sono intervenuti il filosofo Silvano Petrosino e la giornalista Anna Pozzi.
L’indagine della spiritualità, in un’ottica di speranza e nuove prospettive, è cardine fondante per la formazione di ognuno, educatore o docente, per far sì che si avvicini alla quotidianità con strumenti sensibili e adeguati al momento.
TRA LE PIEGHE DELLA DAD E LA FRAGILITA’ DEL TEMPO TRASCORSO. LA SFIDA EDUCATIVA E LA SCUOLA COME OCCASIONE DI RINASCITA.
L’esistenza precede l’essenza. Sono gli eventi – in tutta la loro imprevedibilità – a determinare i nostri valori di riferimento. Sono soprattutto le relazioni a costruire il nostro tessuto interiore: noi ci realizziamo come esseri umani nel momento in cui – con umiltà – riconosciamo di essere stati amati, voluti, desiderati. La memoria di ciò che abbiamo ricevuto traccia nuovi solchi lungo il nostro cammino: se recupero lo sguardo dell’Altro, posso recuperare il Mio sguardo. Posso pensare – e ripensare – al riconoscimento dell’espressione di un Volto: l’alternativa è diventare di pietra.
Prof. Giacomo Paris
Silvano Petrosino, filosofo internazionalmente noto per i suoi studi sul pensiero di Lévinas e Derrida, è professore ordinario presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove insegna Filosofia della comunicazione.
TESSERE LA SPERANZA: TESTIMONIANZE DI RESISTENZA E RINASCITA IN UN TEMPO DI CONFLITTI E DISUGUAGLIANZE.
Volti, nomi, parole, testimonianze, persone.
Esempi di donne e uomini che hanno avuto il coraggio di parlare, di denunciare l’odio, l’oppressione e l’ingiustizia attraverso la non violenza, liberando la parola.
Individui che hanno scelto di rispondere alla disuguaglianza, alla schiavitù, allo stupro e all’ignoranza con la fede, l’amore e la cura, facendo emergere la verità.
Racconti di soprusi, dichiarazioni di dolore, nascita di fratture e di crepe nelle storie di singoli individui e nella storia di numerose comunità africane.
Fratture e crepe attraverso le quali si vede la luce, si coltiva la speranza, si tessono legami.
Donne e uomini che, grazie al perdono, hanno scelto la strada della riconciliazione. Partendo da loro stessi si sono aperti all’Altro per ricostruire una collettività, guidati dalla resistenza e dalla resilienza hanno spezzato le catene della prigionia e hanno gettato le basi per una nuova comunità, dove reintegrare vittime e colpevoli.
Dalle fratture e dalle crepe appaiono momenti di risurrezione e di liberazione che portano a riconoscerci in un NOI: Umuntu ngumuntu ngabantu (dall’ideologia ubuntu dell’Africa Sud Sahariana: io sono ciò che sono in virtù di ciò che tutti siamo).
Prof.ssa Federica Paturzo
Anna Pozzi è una giornalista e saggista specializzata su migrazioni e tratta che ha realizzato numerosi reportage da una quarantina di Paesi dell’Africa e del Medio Oriente. Per la sua conoscenza di questi temi e il suo impegno per le vittime è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella.